La scrittura social, dalla letterina di Natale a Linkedin
Perché si scrive?
Per passione, per sfogarsi, per lavoro, per piacere, per forza.
Scrivere è difficile, impossibile, faticoso; è bello, gratificante, divertente.
Quando ero piccola, oltre a leggere avidamente tutto ciò che mi passava sotto mano, scrivevo.
Per il piacere di rileggere i miei pensieri, finalmente messi in ordine e spinti verso un senso, che all’inizio non conoscevo e che scoprivo poco a poco.
Qualche volta invece mi toccava scrivere per forza: gli auguri di Natale e Pasqua e compleanni.
Una volta si usava così.
La mia allenatrice alla scrittura “per dovere” era la zia Bettina, che mi costringeva a interminabili sedute in cui riempivo pacchi di cartoline e bigliettini, con le frasi di rito.
Non solo le feste comandate, anche ringraziamenti per regali ricevuti, condoglianze, congratulazioni per matrimoni, feste, battesimi, comunioni e cerimonie affini.
La zia Bettina era un drago del follow up: intratteneva le relazioni come il più assiduo dei marketer.
Non le sfuggiva nulla: ricordava a memoria i compleanni di tre generazioni di parenti e parenti acquisiti, era preparatissima sul “santo del giorno” e non vi era onomastico, anche degli omonimi del più oscuro martire minore, che non venisse minuziosamente memorizzato e registrato.
Molto prima di Zuckerberg la zia Bettina faceva networking, con una determinazione degna di un marine in allenamento.
Io ero il suo soldato palladilardo.
Quanto ho odiato i bigliettini da spedire con le frasi di circostanza “tanti cari auguri”, “migliori auguri di buon anno”, “sentite condoglianze”; ricordo la volta in cui mi volle costringere all’orrida rima “un bacetto, Gina Moretto”. Lì mi ribellai.
Fu in quel giorno che nacque in me l’odio per le ripetizioni e l’avversione per i funnel che, lo so, funzionano, ma non per chi ha avuto una ziaBettina nell’albero genealogico.
L’eredità preziosa dell’ineffabile zia è la passione per le relazioni.
Il desiderio di comunicare – per iscritto – con le mie reti, in modo unico e personale.
COSA FUNZIONA PER ME
Farmi le domande
Se decido di stare sui social da professionista è bene che mi faccia delle domande.
- Quali sono i miei obiettivi di business?
- E quelli di marketing?
- A chi sto parlando?
- Cosa voglio che la mia rete faccia per me?
- Cosa faccio di buono per la mia rete?
- Il mio obiettivo cambia o è sempre lo stesso?
Tutte queste domande, periodicamente, me le faccio per iscritto:
Vi assicuro che fa la differenza.
Parlare in prima persona
La prima persona è la voce dell’autobiografia.
Da Rousseau a “longtemps je me suis couché de bonne heure”
parlare in prima persona significa mettersi in gioco e cercare la relazione.
Sui social, prima viene la persona, il “chi sono”, poi l’azione, il “cosa faccio”.
I ruoli sono utili per farsi ricercare su Google, ma quando le persone arrivano da me devono trovare l’unicità, il tratto distintivo, che le farà decidere di relazionarsi con me.
Rispondere. Sempre
Il minimo che posso fare quando qualcuno mi contatta è rispondergli.
Una persona che mi contatta mi regala il suo interesse, il suo tempo, il suo valore.
La risposta – il più tempestiva possibile –
è l’equo scambio che fa comprendere al mio interlocutore che lui per me, vale.
Mettere luce nelle relazioni: la magic mail.
La scrittura è il mio strumento di lavoro
e la uso per mettere in contatto tra loro le persone di valore.
Luca Bozzato nei suoi corsi parla della magic mail.
Una magic mail è un breve testo nel quale spiego ai miei due interlocutori, possono essere anche di più
- Perché li sto mettendo in contatto
- Quali sono le caratteristiche di ognuno di loro in cui io riconosco valore
- Soprattutto la mia esperienza di relazione professionale con ciascuno.
Scrivere segnalazioni su Linkedin
Linkedin è la piattaforma di relazione professionale per eccellenza.
Offre quindi la possibilità di scrivere brevi segnalazioni
sui professionisti della mia rete con cui lavoro.
Meglio essere brevi, sintetici, chiari.
A nessuno interessa sapere che Tizio è simpatico e Caio ha un master.
Ciò che conta è come Tizio si relaziona e in che modo il master di Caio
può garantire le competenze adeguate a un ruolo professionale.
Lo schema ideale per la segnalazione è:
- Ho lavorato/lavoro con lui/lei
- Riconosco che è bravo/bravissimo in questo lavoro
- Apprezzo le sue competenze tecniche nel tale settore
- Garantisco che sarà di aiuto nello svolgere la tale mansione
______________________________
La scrittura nell’era dei social ancora serve.
Grazie ZiaBe.
semplicemente STUNNING!!!