Lei è così grassa che malgrado la giovane età respira affannosamente, mentre le si diffonde intorno un lezzo di brodo e aglio. Non guarda le persone ma, con il placido sguardo da mucca perso nel vuoto, si limita a spostare gli occhi e, come una gonfia ruminante passa allo scanner ciò che la circonda, in cerca di qualcosa da brucare.
Il suo abbigliamento è quello tipico delle depresse che nutrono il loro bisogno con pizzette e patatine: pantaloni della tuta con elastico in vita, maglietta informe, felpa blu con cappuccio, sciarpetta rosa drappeggiata sulle forme.
E’ seduta, ma non sembra stia comoda. Per chi pratica con costanza l’attività dell’incursione notturna nel frigo, anche stare seduta su una sedia può diventare uno sport estremo. Accavalla le gambone e picchietta nervosamente per terra con un piedino calzato di scarpa da ginnastica nera, con lacci allentati, segno che l’operazione chiusura stringhe, resa ardua dalla massa critica dello zampetto di porco, non è stata portata a termine con successo.
Tra le mani salsicciotte stringe una borsa di tela rosa, fatta a sacco. La tiene in grembo come fosse uno scudo, ciancicandola.
Ha un viso regolare, pelle liscia e una bocca di quelle che fanno perdere il lume della ragione ai maschi ossessionati da attività ludico ricreative di tipo orale. I capelli sono biondi e lucenti, appena stirati con la piastra.
© foto by Spidermac – http://www.flickr.com/photos/spidermac/
Lui è inquieto. Si è incuneato in un angolo della sala d’attesa, e da lì gira lo sguardo intorno, massaggiandosi il mento e arricciando il naso come un cane che fiuta. Dimostra una trentina d’anni, ma ha già la pancetta. La calvizie incipiente gli conferisce un’aria da frate, accentuata dal vezzo di incrociare le manine grassocce sull’adipe. Indossa terrificanti calzoncini marrone a metà polpaccio e sandaletti con calzino corto.
I suoi occhi azzurrissimi e trasparenti fissano la cicciona, che accenna un sorriso e sporge in fuori le labbra, ammiccante.
Incoraggiato, lui si avvicina e le si siede accanto. Si sporge verso di lei e le dice qualcosa. Lei sussulta e ridacchia, cominciando a frugare nella sacca con la testa abbassata e una ciocca di capelli che le spiove sul viso.
Lui si fa più vicino, sussurrandole qualcosa all’orecchio.
Lei ride gettando indietro la testa.
Si volta verso di lui e le loro fronti quasi si sfiorano, ma lei si scosta e continua a rovistare nella borsa.
Mentre lui cerca di cingerle le spalle, la mano di lei riemerge dalla sacca stringendo un bacio perugina molliccio e il volto le si illumina di un sorriso beato.